LINEE INDIRIZZO PER L’ESPOSIZIONE AL MACROCLIMA CALDO
LINEE DI INDIRIZZO PER L’ESPOSIZIONE AL MACROCLIMA CALDO NEI LAVORI EDILI E DI GENIO CIVILE
le presenti linee di indirizzo possono essere utilizzate nell’ambito dei lavori edili e di genio civile, nonché, per quanto applicabili, ai lavori agricoli che si svolgono all’aperto nel periodo estivo, in particolare durante i periodi meteorologici di caldo estremo, noti come “ondate di calore”.
Rischi potenziali:
• Disidratazione, dovuta alla perdita di liquidi con la sudorazione
• Crampi da calore, causati dalla perdita di sali minerali
• Spossatezza e sincope conseguente al calo pressorio
• Colpo di calore
Riconoscimento dei segni e sintomi del colpo di calore:
La capacità di risposta dei meccanismi di termoregolazione naturali risulta saturata; la dispersione del calore, che avviene tramite la vasodilatazione cutanea, la respirazione e la sudorazione, non riesce più a contrastare l’innalzamento della temperatura interna.
La persona colpita può presentarsi: con colorito paonazzo, confusa e barcollante, con respirazione accelerata e polso frequente; il soggetto può aver manifestato i disturbi tipici della disidratazione e deplezione di sali, fino alla perdita di conoscenza.
La persona colpita presenta sempre: temperatura interna > 40°C, cute asciutta.
Fattori di rischio:
Ambientali: irraggiamento solare diretto, temperatura elevata, umidità relativa elevata, scarsa ventilazione.
Personali: sforzo fisico imposto dalla lavorazione, isolamento offerto dal vestiario e/o dai DPI, carente acclimatazione, caratteristiche individuali.
Comportamentali: mancato rispetto delle disposizioni aziendali, esposizione a sbalzi di temperatura, dieta scorretta.
Formazione:
La formazione gioca un ruolo importante e deve essere incentrata sul riconoscimento reciproco dei segni e sintomi del colpo di calore, sul rispetto delle pause per la reidratazione ed il recupero fisiologico, sull’osservanza di comportamenti (es. arieggiare l’abitacolo del mezzo prima di salire) e
stili di vita corretti (es. evitare una dieta troppo ricca di grassi, non fumare e non bere alcolici).
Essenziale una formazione specifica degli addetti all’emergenza primo soccorso: raffreddamento della persona colpita (taniche d’acqua nei furgoni), ombreggiare la zona (ombrellone o gazebo spostabili), allerta dei soccorsi per immediata ospedalizzazione, perché il rischio di morte permane anche fino a 36 ore dopo l’evento.
Misure di prevenzione e protezione concretamente attuabili:
Volendo privilegiare l’adozione delle misure gestionali, piuttosto che la valutazione strumentale del livello di rischio, si può fare riferimento al seguente elenco. Le misure gestionali che non implicano la sospensione dell’attività con ricorso alla C.I.G. , per avere una buona efficacia, dovrebbero essere adottate in maniera integrata.
□ richiesta di C.I.G. all’INPS (temperatura reale o percepita > 35°C, impossibilità tecnica di effettuare il lavoro a causa della temperatura elevata);
□ variazione dell’orario di lavoro che privilegi le ore più fresche della giornata, previa richiesta di autorizzazione in deroga alle emissioni di rumore al Comune in cui si svolgono i lavori, per orari compresi tra le 21.00 e le 07.00 o diverso intervallo di orario consultando i regolamenti del comune ove il cantiere è ubicato;
□ definizione di pause di recupero fisiologico da consumarsi in ambiente termicamente moderato (dotazione di dispositivi ombreggianti, quali ombrelloni o gazebo portatili, ove manchi la possibilità di sostare all’ombra) e garanzia della possibilità di utilizzare liberamente l’acqua potabile fornita dal committente, da pubblici esercizi o soggetti terzi, localizzati nelle immediate adiacenze del cantiere; in alternativa l’Impresa deve garantire una dotazione adeguata di acqua fresca, per consentire ai lavoratori di bere e rinfrescarsi sul posto di lavoro (frigo portatile); eventuali accordi con pubblici esercizi (locali, bar) devono essere localizzati nelle immediate vicinanze e si suggerisce uno scambio di comunicazioni scritto (esempio email);
□ installazione di dispositivi ombreggianti sui mezzi d’opera che ne siano sprovvisti;
□ istruzioni adeguate e coerente azione del capocantiere per organizzare le lavorazioni, evitando per quanto possibile l’esposizione solare diretta (es. privilegiare i lavori sulla facciata in ombra o all’interno dell’edificio nelle ore centrali del giorno);
□ DPI adeguati al rischio specifico con una specifica valutazione di prestazione tecnica per la necessaria traspirazione del corpo (Tshirt alta visibilità in tessuto tecnico) con possibilità di prevedere misure di sicurezza alternative ad indumenti che risultano incompatibili con la necessaria traspirazione del corpo (esempio barriere di delimitazione cantiere stradale);
□ Piano di Emergenza idoneo a consentire l’intervento più rapido possibile dei mezzi di soccorso pubblici (indicazione delle coordinate geografiche, diffusione delle modalità della chiamata di emergenza, addestramento sulle procedure di intervento in attesa dei soccorsi… con definizione del “chi fa che cosa”);
Le imprese sono tenute ad integrare i rispettivi POS (Piani Operativi di Sicurezza) recependo almeno le presenti linee di indirizzo e devono definire (anche semplicemente spuntandole dall’elenco di cui sopra) le misure gestionali che intendono attuare nel cantiere specifico.
Indicazioni per l’esposizione solare:
L’esposizione diretta alla radiazione UV può provocare danni a carico degli occhi (cataratta) e della pelle (invecchiamento precoce, eritema solere, aumento della possibilità di insorgenza del melanoma maligno).
Per la valutazione e gestione del rischio è possibile avvalersi dell’App SOLE SICURO, sviluppata nell’ambito del Piano Regionale Prevenzione di Regione Toscana, basata sull’Indice UV (semplice download sul cellulare). La APP individua le precauzioni da adottare in relazione alla tipologia di lavoro svolto, sulla base del valore massimo giornaliero di Indice UV previsto nel sito ove si svolge la lavorazione all'aperto, tenendo anche conto della riflessione del suolo e dello scenario espositivo specifico in cui si svolge l’attività.
WORKLIMATEE
Le persone con fototipo chiaro sono particolarmente esposte al rischio e dovrebbero usare creme solari ad alto fattore protettivo sulle zone del corpo non coperte dal vestiario.
Si ricorda che l’INAIL raccomanda di non lavorare a torso nudo. Anche per una questione di dignità e decoro è bene utilizzare una T shirt o una polo, possibilmente di colore chiaro, e non rinunciare mai alla copertura della testa.
In alcune lavorazioni, quali la conduzione di mezzi d’opera, la manovra della gru, la posa dei prefabbricati industriali ed altre, l’uso degli occhiali da sole è imprescindibile.
Il vestiario e gli occhiali per limitare l’esposizione solare sono da considerarsi DPI di I categoria e devono essere forniti dall’impresa.
Fonte: Asl Friuli
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P.O.S (Esempio di Piano operativo di sicurezza editabile in word)l Il POS è il piano operativo di sicurezza che tutte le imprese devono presentare prima di entrare in un cantiere edile, ai sensi del D.Lgs. n. 81/2008 e successive modifiche ed integrazioni, nuovo Testo unico sicurezza sul lavoro (T.U.S.L.).
Il presente Piano operativo di sicurezza (in sigla POS) costituisce assolvimento all'obbligo, posto in capo ai datori di lavoro delle imprese esecutrici, dell'art. 17 del D.Lgs. n. 81/08 e s.m.i..
Il POS è conforme a quanto disposto dall'allegato XV del D.Lgs. n. 81/08 e s.m.i.. Esso contiene la valutazione dei rischi, ai sensi dell'art. 17 del D.Lgs. n. 81/08 e s.m.i., relativamente ai lavori eseguiti direttamente da questa/e impresa/e e propone le scelte autonome di carattere organizzativo ed esecutivo, in osservanza delle norme in materia di prevenzione infortuni e di tutela della salute dei lavoratori.
Il POS che ne risulta è idoneo ad essere accettato dai coordinatori e dagli organi di controllo.
Il Piano contiene l’individuazione, l’analisi e la valutazione dei rischi e le conseguenti procedure, gli apprestamenti e le attrezzature atti a garantire, per tutta la durata dei lavori, il rispetto delle norme per la prevenzione degli infortuni e la tutela della salute dei lavoratori.
Il piano è costituito da una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla complessità dell’opera da realizzare ed alle eventuali fasi critiche del processo di costruzione.