Infor.MO- Cantieri navali. Analisi degli infortuni e piano mirato di prevenzione

Tematiche di salute e sicurezza legate allo svolgimento del lavoro nella cantieristica navale

La scheda tratta specifiche tematiche di salute e sicurezza legate allo svolgimento del lavoro nella cantieristica navale.

Dopo una panoramica del fenomeno infortunistico nel settore, realizzato attraverso l’analisi dei dati di fonte assicurativa, viene sviluppato un approfondimento delle dinamiche e dei fattori di rischio specifici attraverso le informazioni registrate nella banca dati di InforMo; l’approfondimento riporta anche l’individuazione delle misure di prevenzione e protezione da attuare per la corretta gestione del rischio. Il quadro informativo si completa con i risultati (soluzioni tecnologiche, miglioramenti organizzativi) ottenuti nel piano mirato di prevenzione realizzato insieme alla Asp di Messina nelle realtà lavorative caratteristiche delle Pmi del comparto.

Dei 121 fattori di rischio rilevati in fase di indagine, il 74% risulta essere insufficientemente o non valutato all’inter- no dell’azienda. Il dettaglio per le Cadute dall’alto dell’in- fortunato evidenzia:


■ il 39,1% di attività lavorative sia dell’infortunato sia di terzi, riassumibili in modalità scorrette di accesso e di stazionamento in zone in quota, usi errati di at- trezzature di sollevamento e posizionamenti incon- grui rispetto a carichi in movimento. Altri fattori cau- sali sono la rimozione di barriere e apprestamenti contro le cadute dall’alto. Per tali fattori di rischio si evidenziano pratiche abitualmente adottate nel luo- go di lavoro;
■ il 30,4% di problemi dell’ambiente riguardanti l’as- senza di barriere, parapetti e protezioni di ponti, scale fisse, boccaporti, l’inadeguatezza dell’illumi- nazione e della segnaletica che non consentano di lavorare e muoversi in sicurezza. Il dato registrato nelle cadute dall’alto risulta essere oltre sette volte quello di tutte le altre modalità infortunistiche della cantieristica navale (30,4% vs 4,0%);
■ il 23,9% di criticità delle attrezzature per il lavoro in quota (ponteggi, scale, piattaforme fisse, ecc.) sia in termini di manutenzione, caratteristiche e resisten- za, sia per errata realizzazione/progettazione (di- stanze eccessive dai profili di navi o imbarcazioni;
■ Il 52% dei casi registra una combinazione tra pro- cedure scorrette, problematiche dell’ambiente e/o delle attrezzature per il lavoro in quota.

Per le Cadute dall’alto di gravi, la disamina dei fattori causali evidenzia:
■ il 67,9% di modalità lavorative errate dell’infortuna- to o di terzi. Quelle riconducibili al lavoratore che si infortuna sono posizionamenti incongrui rispetto ai carichi movimentati o errori nell’utilizzo di attrez- zature quali martinetti e cavalletti, riconducibili a pratiche estemporanee. Le criticità registrate nelle attività di terzi sono collegate a operazioni di mo- vimentazione/posizionamento di carichi e difficoltà di coordinamento con chi partecipa al lavoro, per problemi di formazione e comunicazione. Il dato per l’attività di terzi risulta essere oltre 1,5 volte quello registrato in tutte le altre modalità infortunistiche del settore (28,6% vs 17,2%) e richiama l’attenzione sull’importanza del coordinamento in squadra;
■ il 14,3% di errati stoccaggi dei materiali in lavorazio- ne (lamiere, lastre, tubazioni, pannelli, ecc.) anche per caratteristiche e conformazioni degli stessi;
■ Il 14% di problematiche delle attrezzature per non idoneità delle stesse rispetto al tipo di carico da mo- vimentare o per carenza dei sistemi di sicurezza del- le stesse;
■ Il 43% dei casi registra una combinazione tra proce- dure scorrette dell’infortunato e di terzi.

La modalità di accadimento Investimenti e ribaltamenti riporta:
■ il 68,8% di errori procedurali dell’infortunato o di ter- zi nella conduzione di mezzi (velocità non adeguata), nell’utilizzo di macchine/attrezzature di sollevamen- to e trasporto (non verifica della presenza di opera- tori nelle aree di movimentazione, invasione di aree dedicate agli operatori, ecc.), nel posizionamento rispetto al raggio azione dei mezzi o nell’attraversa- mento in zone operative. Negli investimenti/ribalta- menti il dato per l’attività di terzi risulta essere oltre due volte quello registrato in tutte le altre modalità infortunistiche del settore (37,5% vs 17,1%);
■ il 18,8% di criticità collegate alla carenza di visibilità dalle macchine/attrezzature delle zone di lavoro;
■ il 12,5% di mancata organizzazione degli spazi in ter- mini di viabilità e passaggi pedonali;
■ nel 40% si combinano fattori ambientali (non orga- nizzazione degli spazi) e di visibilità dalle macchine/ attrezzature con le procedure.

Dall’analisi dei fattori di rischio tramite il Sistema Infor.Mo, tra le principali misure generali di prevenzione e protezio- ne si possono annoverare: l’informazione sui rischi specifi- ci e la predisposizione di idonee procedure, la formazione sull’utilizzo delle attrezzature, l’addestramento all’uso dei DPI e la vigilanza sull’applicazione delle misure di preven- zione e protezione.
Per le Cadute dall’alto o in profondità dell’infortunato alcune misure specifiche sono:
■ ridurre al minimo il tempo di permanenza in posi- zioni elevate attraverso sistemi alternativi realizzati a terra (es. passerelle e piani di lavoro in elementi prefabbricati), posti poi in opera attraverso gru e an- corati alla nave tramite posizionamento su mensole prefabbricate vincolate a piastre metalliche saldate al fasciame dello scafo o alla paratia interna;
■ verificare periodicamente gli elementi dei ponteggi per garantire il buono stato di conservazione gene- rale (fenomeni corrosivi, integrità dei punti di sal- datura delle piastre, ecc.). e il mantenimento delle protezioni (es. parapetti, guardacorpo) e delle condi- zioni di stabilità;
■ stoccare gli elementi di ponteggio in aree a riparo dal contatto con agenti quali acqua di mare;
■ predisporre parapetti resistenti agli urti lungo il peri- metro di banchina/bacino per proteggere dal rischio di caduta in mare di mezzi in movimentazione;
■ garantire una corretta illuminazione;
■ utilizzare DPI anti-caduta e individuare punti di ag- gancio coerenti con il lavoro e con il tipo di DPI in modo da minimizzare la distanza di caduta libera.

Per quanto riguarda la Caduta dall’alto di gravi occorre:
■ prevedere la presenza durante le operazioni in squa- dra del preposto responsabile del coordinamento;
■ adeguare la scelta delle attrezzature e le procedu- re di movimentazione, sollevamento e stoccaggio rispetto alle caratteristiche di peso e forma degli og- getti da movimentare;
■ predisporre adeguati piani di stoccaggio dei mate- riali coerenti con le fasi/interferenze lavorative.

I principali interventi per il controllo di fattori di rischio degli Investimenti e ribaltamenti sono:
■ realizzare vie di circolazione dedicate distintamente per mezzi e pedoni;
■ manutenere le vie di transito e i piazzali per assicu- rare la regolarità del manto stradale, l’illuminazione e la rimozione di materiali ingombranti che ostrui- scono la viabilità;
■ utilizzare i giubbotti ad alta visibilità;
■ informare gli appaltatori o visitatori sui percorsi da seguire;
■ garantire segnaletica verticale e orizzontale, nonché la loro periodica manutenzione;
■ stabilire e controllare il rispetto dei limiti di velocità.


Fontei: Inail – 2021

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