IMPAcT-RLS: indagine sui modelli partecipativi aziendali e territoriali per la salute e la sicurezza

L’indagine, rivolta a tutte le figure della rappresentanza dei lavoratori per la sicurezza, RLS aziendali, territoriali e di sito produttivo         

Lo studio riportato nella pubblicazione parte dall’esperienza di INSuLa e ne amplia le basi di indagine e rilevazione, raggiungendo un’ampia platea di RLS e favorendo un processo di ricerca partecipativo attraverso il coinvolgimento, nel comitato di pilotaggio, dei sindacati più rappresentativi.[img-pubbl-IMPAcT-RLS]L’indagine, rivolta a tutte le figure della rappresentanza dei lavoratori per la sicurezza, RLS aziendali, territoriali e di sito produttivo, ha riguardato tutto il territorio nazionale e i settori a dimensioni aziendali.
Il progetto, finanziato dall’Inail, è stato condotto dal Politecnico di Milano, quale capofila, insieme alla Fondazione Di Vittorio e all’Università di Perugia, con la collaborazione di Cgil, Cisl, Uil e il Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambiente dell’Inail.


La presente ricerca si pone l’obiettivo di offrire un quadro completo, a livello nazionale, sul ruolo del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS), nelle sue diverse forme, rappresentante aziendale (RLS), territoriale (RLST) e di sito produttivo (RLSSP), nell’ambito dei sistemi di valutazione, prevenzione e gestione dei rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori. Lo studio parte dalla consolidata evidenza nella letteratura nazionale e internazionale dell’impatto significativo che un coinvolgimento consapevole dei RLS nella gestione dei rischi e un approccio cooperativo nei sistemi di prevenzione hanno nel garantire una tutela più efficace della salute e sicurezza dei lavoratori, ma anche dal riconoscimento che i RLS incontrano diverse criticità nello svolgere il loro ruolo. Solo pochi studi, in ambito internazionale, hanno analizzato il ruolo dei RLS nello scenario più ampio dei sistemi di prevenzione, utilizzando allo scopo un questionario standardizzato per raggiungere un campione rappresentativo della popolazione di riferimento. In Italia il primo studio orientato ad ottenere un quadro ampio sul ruolo dei RLS è stato condotto nell’ambito del progetto Insula, sviluppato nel 2014 da Inail, rivolgendosi a tutti i soggetti della prevenzione. Per i RLS la ricerca ha effettuato un approfondimento su tre contesti regionali [1]. Il presente studio si è posto l’obiettivo di ampliare l’indagine ad un campione rappresentativo di tutta la popolazione di RLS presente sul territorio nazionale e di approfondirla rispetto agli aspetti indagati, con particolare riferimento alle relazioni, le sinergie e le criticità esistenti tra il sistema di rappresentanza e il sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (SGSSL). Una fase di analisi della letteratura esistente in campo giuridico e in ambito organizzativo e manageriale ha permesso di sviluppare un modello della ricerca che sintetizzasse le variabili rilevanti e le relazioni attese tra esse identificando il modello teorico di riferimento. La ricerca è stata condotta attraverso una survey su un campione rappresentativo della popolazione complessiva per quanto riguarda i RLS ed RLST, e attraverso alcuni studi di caso per quanto riguarda i RLSSP. I questionari per le survey sono stati sviluppati a partire dalle ricerche esistenti ed utilizzando le indicazioni emerse dalla letteratura. Sono inoltre stati testati per completezza e comprensibilità su piccoli sottocampioni. La survey indirizzata ai ‘RLS aziendali’ ha riguardato un campione di 2.109 individui, rappresentativo a livello nazionale e essenzialmente allineato alla popolazione di RLS, anche rispetto ai settori indagati; dal lato della dimensione e complessità organizzativa, il campione risulta leggermente sbilanciato verso le aziende private, di dimensioni più grandi, caratterizzate da una molteplicità di unità produttive e appartenenti a gruppi multinazionali. Il profilo tipico del RLS è quello di un operaio o impiegato maschio, italiano, di circa 48 anni, con un diploma di scuola media superiore. Emerge inoltre che mediamente i RLS hanno un’esperienza nel ruolo di circa 6 anni, prevalentemente nella stessa azienda in cui operano attualmente. L’andamento dei principali indicatori di prestazione in materia di SSL mostra un trend positivo di miglioramento. L’elevato livello di consapevolezza da parte dei RLS dei rischi presenti nell’ambiente di lavoro è ugualmente un elemento positivo; anche in questo caso, i risultati ottenuti risultano ancora coerenti con quanto emerso da Insula, confermando una sostanziale stabilità delle tipologie di rischio cui si trova esposta la maggioranza della popolazione lavorativa. È tuttavia importante sottolineare come emerga una limitata sensibilità da parte delle aziende a considerare i rischi specifici di alcune categorie di lavoratori, in particolare in funzione dell’età e del 
genere. Inoltre, a fronte dell’ampia presenza di lavoratori di altre aziende nelle unità produttive indagate, i rischi da interferenza risultano essere gestiti in modo poco efficace. I rispondenti si dichiarano, in generale, mediamente soddisfatti nello svolgimento del proprio ruolo, ma sottolineano che esso potrebbe essere facilitato grazie ad una maggiore formazione/informazione, un più facile accesso ai documenti rilevanti, oltre che da una sensibilità più diffusa tra i lavoratori sui temi di salute e sicurezza sul lavoro (SSL). L’indagine fotografa un quadro fortemente eterogeneo dei modelli partecipativi per la salute e sicurezza sul lavoro (SSL) oggi in essere nella realtà italiana. Ciò è determinato da situazioni molto diversificate, se non divergenti, sia sul lato della forza/maturità del ruolo di RLS - nelle sue componenti di consultazione, rappresentanza e partecipazione - sia sul lato dei sistemi di gestione e della cultura aziendale della sicurezza. In particolare le analisi hanno permesso di evidenziare quattro profili, ben delineati e differenziati, che corrispondono ad altrettanti modelli partecipativi per la SSL, più o meno maturi: n bloccato(bassa maturità del SGSSL e bassa maturità del ruolo di RLS); n divergente(bassa maturità del SGSSL e alta maturità del ruolo di RLS); n incompiuto(alta maturità del SGSSL e bassa maturità del ruolo di RLS); n virtuoso(alta maturità del SGSSL e alta maturità del ruolo di RLS). A questi quattro profili corrispondono livelli di prestazione di salute e sicurezza sul lavoro (SSL) significativamente diversi, con una forte correlazione positiva tra maturità del modello e prestazioni raggiunte. L’indagine sui ‘rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza territoriali’ (RLST) ha portato a risultati abbastanza allineati con quelli relativi ai RLS, pur evidenziando criticità specifiche. Il campione di indagine è costituito da 115 RLST, distribuiti omogeneamente sul territorio nazionale e rappresentanti soprattutto realtà di piccole dimensioni, prevalentemente nei comparti delle costruzioni e dell’artigianato. Si segnala invece il sostanziale allineamento dei due campioni (RLS e RLST) in termini di caratteristiche anagrafiche dei rispondenti. Il profilo dei rischi percepiti nelle aziende rappresentate dai RLST è piuttosto allineato con quello delle altre aziende, a parte alcune tipologie di rischio specifiche, maggiormente presenti nei settori e per le dimensioni specifiche delle aziende del campione I RLST, analogamente a quanto accade per i RLS, risultano consultati per gli aspetti organizzativi e di responsabilità sulla prevenzione in un numero molto limitato di casi, e nella maggior parte di questi in modo piuttosto superficiale. Inoltre, a differenza dei RLS, i RLST partecipano in misura piuttosto limitata ai momenti previsti formalmente per il confronto sulle tematiche di SSL. Nonostante questo quadro non del tutto positivo, i RLST dichiarano un buon livello di soddisfazione per il proprio ruolo. In generale l’analisi svolta sui RLST evidenzia diverse caratteristiche in comune con i RLS, soprattutto in relazione alla formazione ricevuta, alla percezione del proprio ruolo e alle relazioni industriali. Le dimensioni inferiori e i settori specifici delle aziende in cui essi operano determinano, però, situazioni più critiche rispetto a quanto evidenziato per i RLS aziendali, sia sull’individuazione dei rischi che sulla gestione della SSL. Infine l’indagine riferita ai ‘rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza di sito produttivo’ (RLSSP) è stata condotta tramite interviste approfondite ed aperte, realizzate su 10 casi di studio prevalentemente riferiti alle realtà portuali. Essa mostra l’importanza di questa figura in contesti produttivi complessi e articolati, caratterizzati dal coinvolgimento di un elevato numero di imprese, in cui il RLSSP contribuisce a garantire un coordinamento tra i vari attori della sicurezza. Le criticità nello svolgimento del proprio ruolo sono principalmente dovute alle difficoltà di rapporti con i lavoratori impiegati nel sito produttivo, non esistendo momenti e strumenti di consultazione e confronto normativamente o contrattualmente predefiniti. Si segnalano, inoltre, problematiche nel rapporto con le singole imprese, eterogenee sia per dimensione che per attività svolta, nonché per il diverso grado di cultura della sicurezza posseduto da ciascuna. L’analisi rileva, inoltre, criticità dovute al coordinamento tra RLSSP e RLS delle singole imprese impegnate nello scenario produttivo. Un ultimo aspetto che va posto in evidenza è l’assenza di una formazione specifica che tenga conto dei rischi 
e delle condizioni di lavoro particolari presenti in ambiti produttivi del tutto singolari come quelli dei porti, o in contesti in cui la sola interferenza tra più organizzazioni produttive in un unico scenario lavorativo genera condizioni di rischio e pericolo sui generis. In conclusione, la ricerca dimostra che a quasi dieci anni dall’emanazione del d.lgs. 81/2008 permangono notevoli difficoltà per l’assunzione di un ruolo attivo da parte del RLS; condizione condivisa tra realtà aziendali molto diverse, per settore, dimensione e maturità del sistema di gestione per la salute e sicurezza sul lavoro. Il quadro che emerge è a luci ed ombre. Nella maggior parte delle aziende infatti il RLS è ancora oggi ostacolato da diversi fattori che impediscono l’affermazione di un ruolo attivo e partecipativo, soprattutto a causa di SGSSL immaturi che limitano i diritti di informazione, consultazione e partecipazione, ovvero gli assi portanti di un sistema di prevenzione condiviso. Esiste però anche una quota non marginale di unità produttive con SGSSL maturi e fondati su un modello partecipativo virtuoso, che riconosce il contributo specifico ed essenziale di ogni attore della prevenzione. Dall’indagine emerge che a questo tipo di realtà è associata una maggior probabilità di migliori prestazioni di SSL. La ricerca ha inoltre consentito di sperimentare una metodologia completa che costituisce una solida base di partenza per poter sviluppare un’indagine periodica sul ruolo dei RLS aziendali, territoriali e di sito produttivo, funzionale a monitorare le condizioni in cui opera questa figura e a promuovere strategie di intervento mirate basate su evidenze empiriche. In particolare, alla luce dei risultati della ricerca, un’indagine periodica dovrebbe essere: 

1. basata su un campione rappresentativo dell’universo dei RLS a livello nazionale, settoriale e di dimensione aziendale; 

2. capace di considerare le specificità proprie delle diverse figure di RLS, adattando sia le metodologie che gli strumenti alle caratteristiche dei RLS aziendali, territoriali e di sito produttivo;

3. periodica e dunque replicabile secondo un modello standard, al fine di favorire analisi diacroniche e monitorare l’andamento delle condizioni in cui opera il RLS e dei sistemi di prevenzione;

4. costituita da un questionario capace di raccogliere alcune informazioni ‘standard’ per ogni edizione (per analizzare la complessità di fattori che caratterizzano l’operato dei RLS) e con dei focus specifici, variabili nelle diverse edizioni, per proporre degli approfondimenti su alcuni temi ritenuti rilevanti; 

5. in grado di integrare gli aspetti legati al ruolo dei RLS con i fattori organizzativi e prestazionali della gestione della salute e sicurezza; 

6. comparabile con indagini simili condotte in ambito nazionale, europeo e internazionale; 

7. condotta in relazione agli obiettivi generali del programma Insula dell’Inail del 2014 e alle indagini sviluppate per le altre figure (i lavoratori, i datori di lavoro, i responsabili del servizio di prevenzione e protezione, i medici competenti, i servizi per la prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro);

8. svolta in collaborazione con le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative a livello nazionale, in particolare quelle firmatarie degli accordi che istituiscono la figura del RLST, RLS di sito produttivo e gli organismi paritetici;9. condotta con la partecipazione degli stessi RLS alla definizione dei contenuti e delle metodologie di rilevazione.

Prodotto: Volume
Edizioni: Inail – settembre 2017
IMPAcT-RLS: indagine sui modelli partecipativi aziendali e territoriali per la salute e la sicurezza sul lavoro (.pdf - 1,59 kb) 


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