LINEE GUIDA 2022 PER LA CLASSIFICAZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO DEI PONTI ESISTENTI

LINEE GUIDA 2022 PER LA CLASSIFICAZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO, LA VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA ED IL MONITORAGGIO DEI PONTI ESISTENTI

L’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e delle Infrastrutture Stradali e Autostradali (ANSFISA), tramite la Direzione Generale competente per la sicurezza delle infrastrutture stradali e autostradali, in attuazione dei propri compiti istituzionali, ha recentemente avviato le proprie sistematiche attività ispettive a campione, sui sistemi e processi adottati dai gestori e sulle tratte stradali e relative infrastrutture, anche a seguito dell’adozione, avvenuta lo scorso 20 luglio 2021, del Programma delle attività di vigilanza diretta dell'Agenzia sulle condizioni di sicurezza delle infrastrutture stradali e autostradali – anno 2021, di cui all’articolo 12, comma 5-bis, del decreto- legge 28 settembre 2018, n. 109, convertito con modificazioni nella legge 16 novembre 2018, n. 130, modificato dall’articolo 65, del decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77. Con Decreto ministeriale 17 dicembre 2020 n. 578, in attuazione del co. 1 art. 14 del D.L. 109/2018 (convertito con modificazioni dalla legge n.130 del 16/11/2018), sono state adottate - successivamente al favorevole parere del Consiglio Superiore dei LL.PP. n. 88/2019 espresso in data 17 aprile 2020 - le Linee guida per la classificazione e gestione del rischio, la valutazione della sicurezza ed il monitoraggio dei ponti esistenti (relativamente alle infrastrutture stradali e autostradali gestite da gestite da ANAS spa o da concessionari autostradali).
Il successivo avvio delle connesse attività di competenza dei Concessionari autostradali ed ANAS S.p.A. ha evidenziato l’insorgere di questioni interpretative, cui è conseguito un contesto applicativo caratterizzato da margini di discrezionalità, non conciliabili con le esigenze di vigilanza e certificazione di competenza di questa Agenzia.
Pertanto, nell’ambito delle competenze proprie di questa Agenzia, si è ritenuto opportuno predisporre le presenti Istruzioni Operative che portassero, a Linee Guida invariate, un contributo di chiarezza ed uniformità interpretativa necessarie alle attività di questa Agenzia.
Le istruzioni così elaborate sono basate su:
• le recenti esperienze di vigilanza dell’Agenzia, costituite dalle attività ispettive a campione sui sistemi e processi adottati dai gestori e sulle tratte stradali e relative infrastrutture;
• le prime riflessioni sulle pratiche applicative avviate dai gestori;
• le osservazioni di professionisti incaricati di approcciare il tema di classificazione del rischio dei ponti esistenti;
• approfondimenti e studi condotti in ambito accademico.
Esse sono anche frutto della collaborazione, formalizzata con l’accordo stipulato il 3 agosto 2021, fra l’Agenzia ed il
Consorzio FABRE - Consorzio di ricerca per la valutazione ed il monitoraggio di ponti, viadotti e altre strutture.
La predisposizione di detto documento interpretativo e di indirizzo – redatto in forma di istruzioni operative inserite nel corpo del testo delle vigenti Linee Guida– ha come obiettivo l’individuazione da parte degli operatori di un comune ed uniforme approccio alla procedura multilivello che, a partire dal censimento delle opere, conduce sino alla determinazione di una classe di attenzione sulla base della quale attivare le verifiche, tenendo conto delle più ampie esigenze di certificazione dei Sistemi di Gestione della Sicurezza.
Le presenti Istruzioni Operative non vanno quindi intese in termini di «aggiornamento» o «modifica» delle Linee Guida, bensì come strumento che ne consenta la più ampia, agevole, uniforme ed immediata operatività, anche ai fini di una standardizzazione di approccio da parte dei gestori ai sistemi di gestione per le attività di verifica e manutenzione delle infrastrutture, la cui promozione, e successiva certificazione, rientra fra i compiti di questa Agenzia.
Esse sono anche funzionali ad un più chiaro ed agevole utilizzo delle Linee Guida da parte di tutti i gestori stradali, ivi compresi gli Enti Locali.
La proposta di Istruzioni Operative alle Linee Guida è, quindi, parte essenziale della linea d’azione dell’Agenzia e del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili nel settore della sicurezza, ed è conforme alla realizzazione delle riforme cui si è impegnata l’Italia per l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).


SOMMARIO
PARTE I 
1. INTRODUZIONE
1.1 PREMESSA GENERALE E SCOPO DELLE LINEE GUIDA
1.2 OBIETTIVI E STRUTTURA DELL’APPROCCIO MULTILIVELLO 
1.3 DEFINIZIONE DEI LIVELLI DI ANALISI E RELAZIONI TRA ESSI 
1.4 CENNI GENERALI SULLA VALUTAZIONE DELLA RILEVANZA TRASPORTISTICA 
1.5 PRIORIZZAZIONE DELLE ATTIVITA’
1.6 MODELLI INFORMATIVI
1.7 COMPETENZE DEGLI OPERATORI
1.8 LABORATORI DI PROVA
2. LIVELLO 0. CENSIMENTO DELLE OPERE 
2.1 OBIETTIVI DEL CENSIMENTO
2.2 MODALITÀ DI ACQUISIZIONE E DI RAPPRESENTAZIONE DEI DATI
3. LIVELLO 1. ISPEZIONI VISIVE E SCHEDE DI DIFETTOSITÀ
3.1 MODALITÀ E FINALITÀ DELLE ISPEZIONI VISIVE
3.2 SCHEDE DI RILIEVO E VALUTAZIONE DEI DIFETTI 
3.3 DEFINIZIONE DEGLI ELEMENTI CRITICI
3.4 SCHEDA FRANE E IDRAULICA 
3.5 CASI IN CUI SONO NECESSARIE VALUTAZIONI ACCURATE E DI DETTAGLIO: DAL LIVELLO 1 AL LIVELLO 4
3.6 ISPEZIONI SPECIALI 
4. LIVELLO 2. ANALISI DEI RISCHI RILEVANTI E CLASSIFICAZIONE SU SCALA TERRITORIALE
4.1 STRUTTURA GENERALE DEL METODO DI CLASSIFICAZIONE DELLA CLASSE DI ATTENZIONE
4.2 CLASSE DI ATTENZIONE STRUTTURALE E FONDAZIONALE
4.2.1 STIMA DEL LIVELLO DI PERICOLOSITÀ STRUTTURALE E FONDAZIONALE 
4.2.2 STIMA DEL LIVELLO DI VULNERABILITÀ STRUTTURALE E FONDAZIONALE
ELEMENTI CON LIVELLO DI DIFETTOSITÀ ALTO
ELEMENTI CON LIVELLO DI DIFETTOSITÀ MEDIO-ALTO
ELEMENTI CON LIVELLO DI DIFETTOSITÀ MEDIO
ELEMENTI CON LIVELLO DI DIFETTOSITÀ MEDIO-BASSO
ELEMENTI CON LIVELLO DI DIFETTOSITÀ BASSO 
4.2.3 STIMA DEL LIVELLO DI ESPOSIZIONE STRUTTURALE E FONDAZIONALE 
4.2.4 STIMA DELLA CLASSE DI ATTENZIONE STRUTTURALE E FONDAZIONALE 
4.3 CLASSE DI ATTENZIONE SISMICA
4.3.1 DEFINIZIONE GENERALE DEL METODO
4.3.2 VALUTAZIONE DEL LIVELLO DI PERICOLOSITÀ SISMICA .
4.3.3 STIMA DEL LIVELLO DI VULNERABILITÀ SISMICA.
ELEMENTI CON LIVELLO DI DIFETTOSITÀ ALTO 
ELEMENTI CON LIVELLO DI DIFETTOSITÀ MEDIO-ALTO
ELEMENTI CON LIVELLO DI DIFETTOSITÀ MEDIO
ELEMENTI CON LIVELLO DI DIFETTOSITÀ MEDIO-BASSO
GLI ELEMENTI LA CUI CRISI PUÒ COMPROMETTERE IL COMPORTAMENTO NEI CONFRONTI DELLE AZIONI SISMICHE DELLA CAMPATA (O GLOBALE DELL’OPERA) PER I QUALI SI RISCONTRINO DIFETTI DI GRAVITÀ MEDIA E BASSA (G=3, G=2, G=1), DI QUALSIASI INTENSITÀ ED ESTENSIONE BASSA

ELEMENTI CON LIVELLO DI DIFETTOSITÀ BASSO 
4.3.4 STIMA DEL LIVELLO DI ESPOSIZIONE SISMICA
4.3.5 STIMA DELLA CLASSE DI ATTENZIONE SISMICA A LIVELLO TERRITORIALE
4.4 CLASSE DI ATTENZIONE ASSOCIATA AL RISCHIO FRANE
4.4.1 DEFINIZIONE GENERALE DEL METODO DI DETERMINAZIONE DELLA CLASSE DI ATTENZIONE LEGATA AL RISCHIO FRANE
4.4.2 STIMA DEL LIVELLO DI PERICOLOSITÀ/SUSCETTIBILITÀ LEGATO AL RISCHIO FRANE 
4.4.3 STIMA DEL LIVELLO DI VULNERABILITÀ LEGATO AL RISCHIO FRANE
4.4.4 STIMA DEL LIVELLO DI ESPOSIZIONE LEGATO AL RISCHIO FRANE 
4.4.5 STIMA DELLA CLASSE DI ATTENZIONE FRANE A LIVELLO TERRITORIALE
4.5 CLASSE DI ATTENZIONE ASSOCIATA AL RISCHIO IDRAULICO DEGLI ATTRAVERSAMENTI FLUVIALI
4.5.1 STIMA DELLA PERICOLOSITÀ LEGATA AL RISCHIO IDRAULICO 
4.5.2 STIMA DELLA VULNERABILITÀ LEGATA AL RISCHIO IDRAULICO 
ISTRUZIONE OPERATIVA 4.5.2.3
4.5.3 STIMA DELL’ESPOSIZIONE LEGATA AL RISCHIO IDRAULICO 
4.5.4 STIMA DELLA CLASSE DI ATTENZIONE RISCHIO IDRAULICO 
4.6 ANALISI MULTI-RISCHIO E DEFINIZIONE DELLA CLASSE DI ATTENZIONE COMPLESSIVA 
5. LIVELLO 3: VALUTAZIONE PRELIMINARE DELL’OPERA 

PARTE II 
6. LIVELLO 4: VERIFICA ACCURATA
6.1 CONCETTI FONDAMENTALI E STRATEGIE PER LA VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA
6.1.1 LA NORMATIVA VIGENTE
6.1.2 IL RUOLO FONDAMENTALE DELLA CONOSCENZA
6.1.3 LA VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA E RELATIVI PROVVEDIMENTI
6.1.4 CASI IN CUI È NECESSARIA LA VALUTAZIONE DI SICUREZZA
6.1.5 LIVELLI DI VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA 
6.1.5.1 VALUTAZIONE DEL LIVELLO DI SICUREZZA SECONDO LE NORME TECNICHE
6.1.5.2 CONDIZIONE DI OPERATIVITÀ 
6.1.5.3 CONDIZIONE DI TRANSITABILITÀ
6.2 LA CONOSCENZA DEL PONTE
6.2.1 IL PERCORSO ITERATIVO DELLA CONOSCENZA 
6.2.2 INDAGINI PER LA CARATTERIZZAZIONE DEI DETTAGLI COSTRUTTIVI E DEI MATERIALI.
6.2.3 LIVELLI DI CONOSCENZA E FATTORI DI CONFIDENZA 
6.2.4 PONTI METALLICI STORICI

6.3 MODALITÀ OPERATIVA DI VERIFICA 
6.3.1 IPOTESI E FINALITÀ DEI LIVELLI DI VALUTAZIONE
6.3.2 VALUTAZIONE DELLE AZIONI
6.3.2.1 CARICHI PERMANENTI
6.3.2.2 AZIONI VARIABILI DA TRAFFICO 
6.3.2.3 AZIONE SISMICA
6.3.2.4 AZIONI IDRODINAMICHE E VERIFICA DELLA STABILITÀ DEI VERSANTI 
6.3.2.5 ALTRE AZIONI VARIABILI
6.3.3 VALORI DI PROGETTO DELLE AZIONI 
6.3.3.1 FATTORI PARZIALI DI SICUREZZA DELLE AZIONI
6.3.3.2 FATTORI PARZIALI DI SICUREZZA DEI CARICHI PERMANENTI
6.3.3.3 FATTORI PARZIALI DI SICUREZZA DELLE AZIONI VARIABILI, SCHEMI DI TRAFFICO DA NORME TECNICHE
6.3.3.4 FATTORI PARZIALI DI SICUREZZA DELLE AZIONI VARIABILI, SCHEMI DI TRAFFICO DA CODICE DELLA STRADA 
6.3.3.5 RIDUZIONE DELLE INCERTEZZE DI MODELLAZIONE 
6.3.4 VALORI DI PROGETTO DELLE CARATTERISTICHE MECCANICHE DEI MATERIALI
6.3.4.1 FATTORI PARZIALI DI SICUREZZA 
6.3.5 VERIFICHE DI SICUREZZA
6.3.5.1 VERIFICA DEL SISTEMA DI FONDAZIONE
6.3.5.2 PROBLEMI DI VERIFICA LOCALE
6.3.5.3 SITUAZIONI CHE RICHIEDONO LO SVOLGIMENTO DELLE VERIFICHE DI ESERCIZIO 
6.3.5.4 VERIFICHE DI SICUREZZA PER IL TRANSITO DI MEZZI ECCEZIONALI
6.3.5.5 VERIFICA IN SITO DELLA SICUREZZA PER TRANSITABILITÀ TEMPORANEA

INDICE DELLE FIGURE

Figura 1.1 – Approccio multilivello e relazioni tra i livelli di analisi 
Figura 4.1. – Flusso logico per la determinazione della classe di attenzione.
Figura 4.2. – Determinazione della classe di vulnerabilità strutturale e fondazionale.
Figura 4.3. - Flusso logico per la determinazione della classe di esposizione strutturale e fondazionale 
Figura 4.4. – Flusso logico per la determinazione della classe di pericolosità sismica 
Figura 4.5. – Flusso logico per la determinazione della classe di vulnerabilità sismica 
Figura 4.6. – Flusso logico per la determinazione della classe di esposizione sismica
Figura 4.7. – Flusso logico per la determinazione della classe di suscettibilità 
Figura 4.8. – Flusso logico per la determinazione della classe di vulnerabilità
Figura 5.1 - Schemi di carico previsti dalla Normale n. 8 del 1933 
Figura 5.2 – Sezione trasversale dell’impalcato del ponte (quote in cm
Figura 5.3 – Esempio di disposizione trasversale dello schema di carico previsto dalla combinazione 2.3 della Normale n. 8 (quote in cm). 
Figura 5.4 – Schema di carico longitudinale (combinazione 2.3)
Figura 6.1 – Possibile distribuzione di carico corrispondente ad un mezzo di 440 kN 
Figura 6.2 – Possibile distribuzione di carico corrispondente ad un mezzo di 260 kN
Figura 6.3 – Possibile distribuzione di carico corrispondente ad un mezzo di 75 kN

INDICE DELLE TABELLE

Tabella 4.1 - Parametri primari e secondari per la determinazione di fattori di pericolosità, vulnerabilità ed esposizione strutturale e fondazionale
Tabella 4.2. – Classificazione delle strade in funzione della massima massa ammissibile.
Tabella 4.3. – Classi di pericolosità in funzione della classe stradale e della frequenza del passaggio di veicoli commerciali
Tabella 4.4. – Frequenza del transito di veicoli commerciali per singola corsia di marcia 
Tabella 4.5. – Classificazione del livello di difettosità 
Tabella 4.6. – Classi di vulnerabilità in funzione di schema statico, luce e materiale (L = luce della campata più lunga)
Tabella 4.7. – Livello di Traffico Medio Giornaliero (veicoli/giorno sull’intera carreggiata)
Tabella 4.8. – Livello di Traffico Medio Giornaliero e luce media della campata del ponte .
Tabella 4.9. – Tipologia di ente scavalcato 
Tabella 4.10. – Determinazione della classe di attenzione strutturale e fondazionale in funzione di classe di pericolosità, vulnerabilità ed esposizione
Tabella 4.11. - Parametri primari e secondari per la determinazione di fattori di pericolosità, vulnerabilità ed esposizione sismica 
Tabella 4.12. – Classificazione sulla base dell’accelerazione di picco al suolo (ag) e categoria topografica (Ti) 
Tabella 4.13. – Classificazione sulla base di schema statico, luce e materiale
Tabella 4.14. – Livelli di difettosità ai fini della classificazione della vulnerabilità sismica 
Tabella 4.15. - Parametri primari e secondari per la determinazione di fattori di suscettibilità, vulnerabilità ed esposizione associati al rischio frane
Tabella 4.16. - Attribuzione dei valori numerici dei parametri di suscettibilità in funzione della di stato di attività, magnitudo, e velocità dell’evento
Tabella 4.17 - Determinazione dell’instabilità di versante in funzione della sommatoria dei valori numerici associati ai parametri influenti
Tabella 4.18. – Determinazione della classe di attenzione frane in funzione di classe di suscettibilità, vulnerabilità ed esposizione .
Tabella 4.19 - Parametri primari e secondari per la determinazione di fattori di suscettibilità, vulnerabilità ed esposizione associati al rischio idraulico
Tabella 4.20 - Classi di pericolosità per il fenomeno di sormonto (corsi d’acqua principali non arginati)
Tabella 4.21 - Classi di pericolosità per il fenomeno di sormonto (corsi d’acqua secondari non arginati) 
Tabella 4.22 – Classe di pericolosità relativa al fenomeno di erosione generalizzata
Tabella 4.23 – Classe di pericolosità per il fenomeno di erosione localizzata.
Tabella 4.24 - Classi di vulnerabilità per il fenomeno di sormonto 
Tabella 4.25 – Classe di vulnerabilità per il fenomeno di erosione generalizzata 
Tabella 4.26 – Classe di vulnerabilità per il fenomeno di erosione localizzata 
Tabella 4.27 – Classe di attenzione idraulica del ponte in relazione ai fenomeni erosivi 
Tabella 4.28. – Combinazioni delle CdA per la determinazione della classe di attenzione complessiva 
Tabella 4.29. – Combinazioni delle CdA per la determinazione della classe di attenzione idraulica e frane .
Tabella 5.1 – Massime sollecitazioni flettenti calcolate con la Normale n.8 del 1933 e il D.M. 17.01.2018 e loro rapporto.
Tabella 6.1 - Livelli di analisi in funzione delle finalità delle verifiche 
Tabella 6.2– Fattori parziali di sicurezza per i carichi permanenti, G, per verifiche di transitabilità e operatività
Tabella 6.3– Fattori parziali di sicurezza per i carichi permanenti, G, per verifiche di adeguamento
Tabella 6.4– Fattori parziali di sicurezza considerando come azioni principali le azioni variabili da traffico
Tabella 6.5 – Fattori parziali di sicurezza considerando come azione principale l’azione del vento
Tabella 6.6– Fattori parziali di sicurezza per le caratteristiche di resistenza dei materiali da cemento armato
Tabella 6.7– Fattori parziali di sicurezza per le caratteristiche di resistenza dei materiali, condizioni di Operatività e Transitabilità

Fonte:Ansfisa


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