Tabella Refrigeranti — Denominazione e classificazione della sicurezza
fOGLIO EXCEL REFRIGERANTI ISO 817
ISO 817 (edizione 3, 2014): “Refrigeranti — Denominazione e classificazione della sicurezza”
Ambito e scopo
La terza edizione di ISO 817, pubblicata nel 2014, definisce un sistema inequivocabile per l’attribuzione di denominazioni (designation) ai gas refrigeranti e ne stabilisce un criterio di classificazione della sicurezza basato su tossicità e infiammabilità. L’obiettivo è garantire coerenza a livello internazionale nell’identificazione dei refrigeranti, facilitando così la loro selezione, la progettazione degli impianti e la gestione della sicurezza nei vari settori (condizionamento, refrigerazione commerciale, industriale, ecc.).
Denominazione dei refrigeranti
ISO 817 stabilisce regole precise per creare il “numero R” (Refrigerant Number) e la relativa sigla chimica. Ogni denominazione è composta da un prefisso “R” seguito da una sequenza numerica che riflette la composizione molecolare:
Numerazione principale (prima cifra e successiva): definisce numero di atomi di carbonio, idrogeno e la serie del composto (es. alcani, alcheni, ecc.);
Multipli e particolari (cifre successive): indicano l’eventuale presenza di fluoro, cloro, idrogeno o altri componenti.
In questo modo, ad esempio, R-134a indica un refrigerante appartenente agli idrofluorocarburi (HFC) con determinata composizione chimica. La norma spiega inoltre come gestire blend (miscela di più refrigeranti) e come allocare numeri specifici per nuovi composti.
Classificazione della sicurezza
Uno dei pilastri di ISO 817:2014 è il sistema di classificazione dei refrigeranti in base a due parametri fondamentali:
Tossicità
Classe A: bassa tossicità, ritenuti “accettabili” per l’uso in spazi occupati, senza particolari restrizioni.
Classe B: tossicità elevata, richiedono cautele aggiuntive in fase di installazione e manutenzione.
Infiammabilità
Livello 1: non infiammabile (es. molti HFC tradizionali).
Livello 2L: limite inferiore di infiammabilità basso (indicato con “L” per “Low”), richiede valutazioni specifiche sul punto di infiammabilità, ma rientra ancora nella categoria a basso rischio di incendio.
Livello 2: leggermente infiammabile, con limiti di infiammabilità moderati.
Livello 3: altamente infiammabile, con forte rischio di combustione e necessità di sistemi di sicurezza adeguati.
Combinando le classi, si ottiene la sigla di sicurezza del refrigerante: ad esempio, A1 (bassa tossicità, non infiammabile), A2L (bassa tossicità, bassa infiammabilità), B2 (tossicità elevata, infiammabilità moderata), e così via. Tale classificazione è fondamentale per definire limiti di concentrazione in ambiente, requisiti di ventilazione, distanze di sicurezza e tecniche di recupero in caso di rilascio accidentale.
Contenuti principali e struttura della norma
Sezione 1–3: Definizioni e campo di applicazione
Definisce termini chiave (es. “refrigerante singolo”, “miscela”, “coefficiente di potenziale termico”) e i criteri di applicabilità.Sezione 4: Sistema di denominazione
Fornisce le regole per formare il numero R e la corretta scrittura del nome chimico.Sezione 5: Classificazione della sicurezza
Illustra le prove sperimentali, i criteri di tossicità (ATEL, AEGL) e di infiammabilità (LFL, burning velocity), nonché le condizioni di test (temperatura, umidità) per determinare la classe di sicurezza.Sezione 6: Designazione delle miscele
Spiega come attribuire numeri R ai blend binari e ternari, indicandone la frazione percentuale di ciascun componente.Sezioni appendice (A–F)
Contengono tabelle di riferimento (come ATEL, ODL, FCL, LFL) per numerosi composti, linee guida per calcolo di ATEL in miscele e dati fisici necessari per le prove di sicurezza. I
Aggiornamenti rispetto alla seconda edizione
Rispetto alla seconda edizione (1996), l’edizione 3 del 2014 introduce principalmente:
Nuove denominazioni per refrigeranti emergenti e blend a basso Global Warming Potential (GWP);
Revisione delle classificazioni di sicurezza, includendo parametri più stringenti per test di tossicità (valori ATEL aggiornati) e infiammabilità (introduzione di “2L” per gas a bassa velocità di combustione);
Aggiornamento delle tabelle che riportano dati sperimentali (es. LFL in condizioni reali, burning velocity a diverse temperature/umidità), così da riflettere i risultati più recenti della ricerca industriale e accademica;
Integrazione delle miscele più comuni nei sistemi HVACR moderni, con indicazioni precise su come identificare e classificare ciascun blend.
Importanza pratica e applicazioni
ISO 817:2014 è oggi uno standard di riferimento per:
Costruttori di componenti HVACR (compressori, condensatori, evaporatori): utilizzano la classificazione per selezionare materiali e progetti compatibili con la sicurezza del refrigerante;
Progettisti di impianti: definiscono distanze di sicurezza, sistemi di rilevazione perdite, e limiti massimi di carica di refrigerante in base alla classe A/B e 1/2/3;
Autorità di regolamentazione: recepiscono le categorie di sicurezza ISO 817 nei regolamenti nazionali (ad esempio, direttive sui gas fluorurati, norme antincendio, leggi sulla tutela ambientale);
Operatori manutentori: seguono istruzioni specifiche per manipolare gas di classe A2L o A3, adottando DPI (dispositivi di protezione individuale), strumenti per misura di concentrazioni e procedure di evacuazione in caso di perdite.
Nel complesso, la terza edizione di ISO 817 assicura che l’intera filiera – dai produttori di refrigeranti fino agli utenti finali – operi con criteri uniformi per minimizzare rischi di tossicità e incendi, favorendo al contempo l’adozione di soluzioni a minor impatto ambientale.
Il documento Excel raccoglie tutte le tabelle di riferimento previste dalla terza edizione (2014) della norma ISO 817, che riguarda la denominazione e la classificazione dei refrigeranti in base alla loro tossicità e infiammabilità. Le tabelle contengono dati quantitativi fondamentali per calcolare i limiti di sicurezza (ATEL, LFL) e per assegnare la corretta classe (A1, A2L, B2, A3, ecc.) sia ai refrigeranti singoli (“compound”) sia alle miscele. In appendice, sono incluse informazioni dettagliate su parametri tossicologici, limiti espositivi e proprietà di combustione.
Struttura del workbook e contenuto dei fogli
1. Table 5
Nome completo: “Refrigeranti singoli – Valori di ATEL, LFL e classe di sicurezza”
Righe: 61
Colonne: 10
Scopo: Elenca i refrigeranti “singoli” (es. R-134a, R-404A, R-32, R-1234yf, ecc.) con le seguenti informazioni principali:
Denominazione ISO (numero R)
Formula chimica o composizione elementare
Classe di tossicità (A o B)
Classe di infiammabilità (1, 2, 2L o 3)
Valore ATEL (Acute Toxicity Exposure Limit), espresso in ppm o g/m³
Limite inferiore di infiammabilità (LFL), espresso in percentuale di volume
Grazie a questi dati, è possibile determinare rapidamente la classe di sicurezza di un refrigerante in base ai criteri ISO 817:2014 e conoscere i valori di riferimento per le analisi di rischio.
2. Table 6
Nome completo: “Miscele binarie e ternarie – Composizione e proprietà di sicurezza”
Righe: 128
Colonne: 20
Scopo: Riporta un elenco esaustivo delle principali miscele di refrigeranti (binari e ternari) utilizzate nel settore HVACR, con:
Percentuale (%) di ciascun componente nella miscela
ATEL calcolato per la miscela (basato sui singoli ATEL dei componenti)
LFL della miscela, determinato mediante metodi standardizzati
Classe di tossicità (A o B) e classe di infiammabilità (1, 2, 2L o 3) derivanti dai valori composti
Eventuali note o riferimenti a combinazioni particolari (es. miscele a basso GWP, miscele a base di HFO/HFC)
Questa tabella è essenziale per classificare la sicurezza di una miscela già assemblata, tenendo conto degli effetti additivi sulle proprietà tossicologiche e infiammabili.
3. Table 7
Nome completo: “Proprietà specifiche e dati fisico-chimici aggiuntivi”
Righe: 27
Colonne: 16
Scopo: Fornisce dati supplementari per una selezione di refrigeranti (sia composti singoli sia miscele) in applicazioni particolari, includendo:
Proprietà termodinamiche più dettagliate (densità, viscosità, calore specifico)
Velocità di combustione (quando rilevante)
Punti di ebollizione a pressione atmosferica e dati di saturazione
Note su certificazioni o conformità ad altri standard (es. ASHRAE, UL)
Queste informazioni aiutano progettisti e tecnici a valutare l’idoneità di un refrigerante in scenari applicativi specifici (es. compressori a velocità variabile, circuiti subcritici/ transcritici).
Sezione Appendice (Table E.1 – E.6)
Gli otto fogli successivi (E.1, E.2, E.3, E.4, E.5, E.6) costituiscono le appendici normative che illustrano in dettaglio i metodi di calcolo e i dati sperimentali alla base delle classificazioni di sicurezza.
4. Table E.1
Nome completo: “Dati di riferimento ATEL per refrigeranti singoli”
Righe: 71
Colonne: 12
Scopo: Elenca, per numerosi refrigeranti singoli, i valori sperimentali o calcolati di ATEL (Acute Toxicity Exposure Limit), accompagnati da:
Tipo di test tossicologico (inhalation, animal model)
Parametri utilizzati nel calcolo di ATEL (es. NOAEL, ODL, coefficienti di potenziale termico)
Eventuali note su incertezze o fattori di correzione
Serve come base principale per attribuire la classe di tossicità (A vs. B) nella Tabella 5.
5. Table E.2
Nome completo: “Limiti di esposizione occupazionale (OEL) e dati di emergenza”
Righe: 41
Colonne: 9
Scopo: Fornisce i valori massimi di concentrazione ammissibile in ambienti di lavoro (OEL) per vari refrigeranti e i parametri di emergenza (AEGL, IDLH). In dettaglio:
Valori OEL a lungo termine (TLV-TWA) e breve termine (TLV-STEL)
Limiti di concentrazione dopo i quali è pericoloso intervenire senza protezione (IDLH, Immediately Dangerous to Life or Health)
Indicazioni sulle classi AEGL (Acute Exposure Guideline Levels) per scenari di incidente
Utilizzato per definire i vincoli di progettazione dei sistemi di ventilazione e le procedure di intervento in caso di fuoriuscite.
6. Table E.3
Nome completo: “Velocità di combustione (burning velocity) di refrigeranti e miscele”
Righe: 65
Colonne: 23
Scopo: Contiene i risultati sperimentali delle velocità di propagazione della fiamma, misurate secondo condizioni standard (pressione di 101,3 kPa, temperatura di riferimento, umidità controllata). Riporta:
Nome/referenza chimica del composto o miscela
Valori di burning velocity (m/s o cm/s) a diverse concentrazioni di ossigeno
Note sulle condizioni di test (es. apparecchiatura, range di concentrazione, incertezza sperimentale)
Questi dati sono cruciali per decidere tra la classe di infiammabilità 2 vs. 2L (gas leggermente infiammabili ma a bassa velocità di fiamma).
7. Table E.4
Nome completo: “Limiti inferiori di infiammabilità (LFL) a varie condizioni”
Righe: 40
Colonne: 13
Scopo: Elenca i valori di LFL misurati sperimentalmente per diversi refrigeranti (composti singoli e miscele), a differenti condizioni di:
Temperatura (tipicamente da 0 °C a 50 °C)
Umidità relativa (es. 0 %, 50 %, 90 %)
Pressione (fissata generalmente a livello del mare)
Permette di capire come il limite inferiore di infiammabilità vari in funzione della temperatura e umidità reali di esercizio, informazione necessaria per determinare la quantità massima di carica consentita in un ambiente chiuso.
8. Table E.5
Nome completo: “Concentrazioni critiche e FCL (Flammability Concentration Limit)”
Righe: 8
Colonne: 11
Scopo: Descrive i metodi di calcolo per ottenere il FCL (il valore di concentrazione al quale un refrigerante passa da “non infiammabile” a “infiammabile” in condizioni standard) e fornisce esempi pratici. In particolare:
Formule per derivare FCL a partire da LFL e burning velocity
Casi applicativi per miscele complesse, illustrando i passaggi di calcolo
Tabelle riassuntive per alcuni refrigeranti di riferimento (es. R-134a, R-1234yf)
Questo foglio è utile a chi deve calcolare in autonomia la soglia di infiammabilità di nuovi composti o blend non ancora contemplati nelle tabelle principali.
9. Table E.6
Nome completo: “Dati aggiornati su refrigeranti HFO e miscele a basso GWP (2023)”
Righe: 12
Colonne: 12
Scopo: Fornisce un riepilogo delle nuove famiglie di refrigeranti (HFO – idrofluoroolefine, miscele a basso GWP) introdotte negli anni più recenti (fino al 2023). Include:
Denominazione ISO e numero R (es. R-1234yf, R-513A, R-450A, ecc.)
Valori ATEL e LFL aggiornati
Classe di tossicità e infiammabilità ricalcolate alla luce di nuovi test
Note su normative ambientali (es. regolamenti F-gas) e trend di sostituzione dei HFC più impattanti
Serve a mantenere aggiornato il professionista sul panorama normativo e sulle sostanze emergenti che stanno progressivamente rimpiazzando i refrigeranti più vecchi.
Relazione tra i fogli
Table 5 e Table 6 sono i fogli fondamentali: forniscono la classificazione di sicurezza di tutti i refrigeranti principali e delle miscele.
Table 7 amplia queste informazioni con dati termodinamici e fisici di dettaglio utili in fase di progettazione.
Table E.1–E.6 sono di supporto per chi voglia comprendere a fondo i metodi di calcolo (ATEL, LFL, burning velocity) e le condizioni di test, nonché rimanere al passo con i refrigeranti più recenti (HFO, miscele low-GWP).
Questo file Excel è un compendio completo delle tabelle di riferimento di ISO 817:2014, indispensabile per ingegneri, progettisti, tecnici e responsabili di sicurezza che operano nel settore refrigerazione e condizionamento (HVACR). Ogni foglio ha un preciso scopo:
Calcolare e attribuire la corretta classe di sicurezza a refrigeranti singoli e miscele.
Consultare dati sperimentali di base (ATEL, LFL, burning velocity).
Supportare analisi di conformità normativa e di progettazione tecnica (scelta dei componenti, ventilazione, limitazioni di carica).