aggiornamento faq UNI/PdR 125:2022
Guida pratica alla certificazione di parità di genere per imprese
Le FAQ AGGIORNATE traducono la UNI/PdR 125 in istruzioni operative: soglie numeriche chiare, esempi di calcolo, ruoli auditor, gestione dei dati ISTAT. Per le imprese la strada è tracciata: raggiungere il 60 % dei KPI e mantenere un sistema di gestione vivo, capace di dimostrare miglioramento biennale. Pianificare ora – con dati solidi, obiettivi misurabili e coinvolgimento della leadership – permette di trasformare la certificazione da mero adempimento a leva strategica di competitività e responsabilità sociale.
Perché un documento di FAQ
A due anni dalla pubblicazione della Prassi di Riferimento UNI/PdR 125:2022, UNI e Accredia hanno raccolto in un’unica brochure (novembre 2024) le domande più frequenti emerse nei primi cicli di certificazione. L’obiettivo è garantire uniformità di applicazione tra aziende, organismi di certificazione (OdC) e auditor, evitando dubbi interpretativi sui requisiti e sui KPI che regolano la parità di genere
A chi si rivolge la certificazione
Qualunque organizzazione, pubblica o privata, di qualsiasi forma giuridica e dimensione, può richiedere la certificazione, purché si affidi a un OdC accreditato ISO/IEC 17021-1.
Sono eleggibili anche reti d’impresa (se dotate di soggettività giuridica) e consorzi con personalità giuridica o con statuto che imponga ai soci l’adesione alla PdR.
La PdR impone di:
Elaborare una Politica di parità di genere pubblicata sul sito e diffusa internamente.
Redigere un Piano Strategico con obiettivi, azioni, KPI e responsabilità, corredato da evidenze documentate.
Attuare formazione trasversale anti-bias per tutti i livelli e iniziative specifiche (es. supporto al rientro da maternità).
Pianificare monitoraggi biennali dei KPI e revisioni di efficacia.
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